Una parte importante del Polesine si è sviluppata lungo questo corso d’acqua (fino agli anni 30 ancora navigabile) oggi quasi non ci rendiamo conto che esiste tra tombinamenti e la consueta incuria. Eppure ci troviamo di fronte ad un perfetto asse che coniuga la ciclabilità quotidiana (in particolare dai piccoli centri a quelli più grandi) e il cicloturismo. Se da un lato troviamo Comuni distanziati una media di una decina di km, una distanza più che abbordabile da un pendolare in bici, dall’altro si passa attraverso alcuni dei principali centri abitati del nord del Polesine. Centri ricchi di storia, attrattive e iniziative. La valorizzazione di questo asse in un ottica cicloturistica inoltre eviterebbe che i viaggiatori, seguendo solamente il corso dell’Adige, restino lontano dalle attrattive turistiche dei nostri piccoli centri urbani e quindi non porti quel beneficio economico diffuso tipico del turismo lento. Non valorizzare questo asse rischia di essere un errore strategico per lo sviluppo del turismo locale (sia esterno che interno).
Ci sentiamo quindi di promuovere un Adigetto ciclabile, chiedendo un potenziamento dell’esistente (già ciclabilizzato) e un potenziamento della riduzione del traffico veicolare dove presente.
Ad avvalorare la nostra suggestione lo dicono i numeri. Siamo di fronte a 66km in parte già ciclabili e in parte di strade secondarie che interessano circa 1/3 dei residenti della Provincia e che tocca ben 8 comuni tra cui alcuni dei più popolosi (Badia Polesine, Lendinara, Villanova del Ghebbo, Costa di Rovigo, Rovigo, Villadose, alcune frazioni di Adria e Pettorazza Grimani).
Come FIAB per il 2021 abbiamo intenzione di promuovere una serie di iniziative volte proprio alla promozione di questo asse.