Sabato 6 Ottobre inauguriamo un itinerario culturale alla ricerca dei luoghi degli Olivetani. Ritrovo e partenza ore 14.30 a Palazzo Roverella a Rovigo. Il percorso complessivo è di 25 Km (1 Km sterrato). Nei luoghi simbolo degli Olivetani, le soste saranno animate da una guida. Quota partecipazione per assicurazione € 1,50.
La gita è organizzata dalla Fiab di Rovigo in collaborazione con il CPSSAE, Centro Polesano di studi storici archeologici etnografici.
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Nel 1474 Papa Sisto IV decretava il passaggio all’Ordine Olivetano del monastero di San Bartolomeo di Rovigo, precedentemente governato dai monaci Umiliati. Collaborarono in questa operazione i fratelli Bartolomeo e Nicolò Roverella e per consentire il sostentamento al nuovo centro religioso vi furono uniti i beni dell’Abbazia di San Pietro in Maone e la Chiesa della Madonna dei Sabbioni.
Nei primi anni di presenza gli Olivetani curarono particolarmente la sistemazione giuridica ed economica delle campagne. Si ridefinirono i confini delle proprietà, riunendo in grosse aziende appezzamenti vicini. Impegno fu rivolto al restauro degli edifici monastici, delle chiese e costruzioni. Ogni grossa proprietà faceva capo alla casa dominicale dove risiedeva il fattore e dove i monaci si recavano in varie occasioni durante l’anno. Annesse alla casa dominicale erano la chiesetta, la stalla con fienile e barchessa. Le campagne erano date in affitto o a mezzadria. Quanto raccolto serviva per la sussistenza dei monaci e dei dipendenti del monastero, il rimanente veniva venduto tramite commercianti prevalentemente padovani o veneziani. Importante fu anche l’allevamento del bestiame bovino e ovino affidato a boari e pastori. Molte case nelle campagne erano in canna e anche se ricostruite in muratura, continuarono ad essere di modeste dimensioni: una o due stanze con camino, affiancate dalla teza, adibita a deposito di attrezzi e a pollaio.