Aree pedonali, queste sconosciute

Il CDS Art.3.1(2) definisce come “Area pedonale: zona interdetta alla circolazione dei veicoli, salvo quelli in servizio di emergenza, i velocipedi e i veicoli al servizio di persone con limitate o impedite capacità motorie […]”.

A Rovigo in solo due strade vige questa normativa si tratta di via Bedendo e di via Zanella, tutto il resto del centro storico è liberamente accessibile alla sosta e al transito di chiunque sia in possesso di un permesso (ZTL). Poco importa se ci troviamo in zone di pregio architettonico, con musei, teatri o ristoranti o semplicemente con una forte presenza di pedoni e ciclisti. Eppure basta guardarsi attorno e scoprire che in tante altre città d’Italia non è così. E non dobbiamo andare lontano per trovare esempi opposti. Leggendo i dati forniti dalla Regione Veneto (elaborati dalle indagini ISTAT 2019) emerge come Rovigo svetti per essere il capoluogo regionale con la più bassa quantità di metri quadri di aree pedonali ogni 100 abitanti. Ci attestiamo su un misero 2,3 mq contro i 17,1 di Verona, i 21,6 di Vicenza, i 22,8 di Treviso, i 32,5 di Belluno, gli 85,6 di Padova e gli inarrivabili 501 di Venezia.

Eppure il desiderio rodigino di aree di questo tipo è stato ben espresso dall’indignazione per la “sosta selvaggia” nella secondaria piazza Merlin senza rendersi conto che in realtà tutte le altre zone del centro storico soffrono il medesimo problema. Ora si è pensato di estendere (finalmente) il divieto di sosta a via X luglio e via Cavour ma non  definendolo esplicitamente l’area pedonale. Ricordiamo, per essere precisi, che piazza Merlin non è tecnicamente un’area pedonale la segnaletica verticale interdice solamente la sosta. Allora ecco che emerge il consueto mantra rodigino: non ci sono abbastanza parcheggi, bisogna creare nuovi parcheggi.
Dove sta il nesso tra la tutela del centro storico e la necessità di parcheggiarvi dentro?
Sulla base di quale principio dobbiamo sacrificare alla sosta le zone più belle della città?
Dove nasce questo fantomatico e inviolabile diritto al parcheggio in centro storico?

Come FIAB chiediamo di estendere l’area pedonale a tutto il centro città da via Angeli a via Cavour e da via X Luglio a Piazza Garibaldi.

Riteniamo veramente che il nostro centro storico meriti di essere poco più di un mero parcheggio?
Senza auto non sarebbe più facile garantire il distanziamento sociale delle persone a passeggio?
Non si darebbe più spazio alla visibilità delle vetrine e ai plateatici e quindi si aiuterebbe il commercio?
Non si potrebbe installare qualche rastrelliera in più e aumentare così gli spazi per una sosta ordinata (e più sicura) delle bici?
A queste nostre domande ci sarà la medesima indignazione popolare che è esplosa per piazza Merlin?
Una volta tanto, non potremmo diventare un esempio positivo per le altre cittadine polesane che soffrono il medesimo problema nei loro centri storici?

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