Domenica 18 novembre in occasione della prima Giornata nazionale in memoria delle vittime della strada, FIAB Rovigo ha provato a censire quanti sono gli spazi in città dedicati alle biciclette ossia le rastrelliere. Una mobilità sicura passa anche per la qualità degli spazi dedicati alle bici. L’analisi ha visto impegnati i volontari per un paio d’ore in giro per la città censendo e fotografando le rastrelliere pubbliche e private accessibili al pubblico.
Dal monitoraggio è emerso che il centro cittadino (all’interno delle mura e limitofi) può contare su poco più di 450 posti bici. Un numero esiguo se si considera che, dall’ultimo monitoraggio dei passaggi ciclistici in centro città, FIAB ha contato ben 2000 biciclette in entrata/uscita dal centro. Inoltre di questi 450 posti alcuni risultano pesantemente danneggiati (piazza Garibaldi e viale Silvestri), inutilizzabili (piazza Vittorio e piazza Merlin) o sottodimensionati. Un mediocre biglietto da visita per la parte storica della nostra città, naturale polo attrattivo per chi si sposta in bicicletta. Oltre che le rastrelliere danneggiate o oggettivamente mal progettate per accogliere le biciclette in sicurezza, sono stati individuati dei casi dove lo spazio per le bici era occupato da auto o peggio da bidoni della spazzatura. Problematiche che a volte sono state sopperite dall’intervento privato.
Per quanto riguarda i quartieri il conteggio si è attestato intorno ai 700 posteggi pubblici, inserendo nel conteggio anche i ben 234 posti nel parcheggio per bici in stazione dei treni, 44 presso la Casa di cura e 115 presso l’IIS de Amicis, con una buona presenza di rastrelliere private, principalmente di esercizi commerciali, circa un centinaio. Per i quartieri è emerso che spesso in prossimità di percorsi ciclabili la presenza di rastrelliere è più alta, principalmente su iniziativa dei privati (via mascagni, viale venezia) con rastrelliere anche modeste ma significative. Ad uno sguardo più generale alcuni quartieri si sono rivelati molto bikefriendly come la zona commerciale di San Bortolo (dintorni della chiesa), la commenda ovest (viale Puccini, viale Gramsci, viale della pace) e in generale i centri commerciali urbani. Ad avviso di FIAB questo è sintomatico di una sensibilità verso il ciclista urbano da parte delle attività commerciali ossia di una consapevolezza delle necessità dei clienti di avere uno spazio chiaro e ordinato dove poter lasciare la bici (significativo è l’esempio dell’Orva). Purtroppo però i nei non mancano anche nei quartieri, oltre che le consuete rastrelliere mal progettate o danneggiate, alcune sono divenute dei meri parcheggi di catorci abbandonati. In particolare nel retro dell’INPS (via Tisi), a fianco del multipiano in piazzale di Vittorio e piazza XX settembre.
In conclusione emerge però che alcuni luoghi di pubblica utilità sono completamente privi di spazi per bici su tutti la nuova Questura, il Battaglini, il Gabrielli, le Poste Centrali, piazza Duomo, l’INPS, il tribunale e la sede IIS di Palazzo Montalti. Tutte realtà che ci viene difficile credere che non siano frequentate da utenti in bicicletta. Sfacciata ci risulta anche la totale assenza di rastrelliere lungo il Corso del Popolo con il duplice effetto di un sovrautilizzo della efficace rastrelliera di via Laurenti (e quella di Porta San Bortolo) di un parcheggio automobilistico e ciclistico selvaggio lungo in Corso. Ad avviso di FIAB, avere delle bici parcheggiate con ordine (e non sugli alberi) aiuterebbe a ridurre gli spazi vuoti dove le auto posteggiano senza ritegno (principio valido in generale).
In conclusione è ferma opinione di FIAB che una maggiore presenza di biciclette in ambito urbano è una valida ricetta per la riduzione dell’incidentalità, più bici determinano una maggiore attenzione alla guida da parte degli automobilisti e quindi ad una riduzione generale della velocità.
E’ già online una mappa dettagliata con i posteggi individuati e presto relativa foto (per ogni segnalazione vi preghiamo di contattarci).
FIAB si augura, almeno per il centro città, un pronto intervento di ripristino e tutela dell’esistente.