In occasione della Giornata Mondiale della bici abbiamo curato un contaciclisti ossia una analisi dei flussi di bici in alcuni incroci cittadini in orario di punta dalle 17:30 alle 18:30. In questa occasione abbiamo scelto alcuni punti leggermente periferici rispetto al centro città.
Alcuni dati grezzi:
– netta prevalenza di uomini sulle donne 413 maschi e 298 femmine, un trend che abbiamo visto essere abbastanza costante;
– 713 passaggi per una media di 12 passaggi di bici al minuto (circa la metà di quelli che abbiamo registrato negli incroci di accesso al centro città).
Gli incroci:
Riviera Adigetto su via Cristoforo Colombo
Attraversamento ciclopedonale noto alle cronache per la sua pericolosità, stante la scarsa visibilità dei pedoni e ciclisti nei confronti delle auto e viceversa. Fondamentale per l’accesso alla stazione dei treni (e del centro città) del quartiere S.Pio X.
Il flusso principale è, come prevedibile, lungo l’asse della Riviera S.Pio X (che presenta più di un passaggio al minuto). Emerge però, l’interessante il dato dei numerosi ciclisti (50) che fanno una manovra molto pericolosa, in entrambe le direzioni, ossia dalla Riviera a via Colombo in direzione Granzette. I nostri volontari hanno accertato come molto spesso le auto sono costrette a frenare all’improvviso perché non vedono il ciclista che attraversa.
Via Amendola/Via Mascagni/Via Polo
Incrocio molto trafficato che presenta un breve tratto ciclabile che conduce dal sottopasso Marabin a via Mascagni.
Il flusso verso via Mascagni si rivela essere molto importante con più di 2 bici al minuto eppure moltissimi ciclisti (ben 101) si dirigono verso via Polo, una scelta molto pericolosa visto che il traffico su viale Amendola è sempre molto sostenuto ma necessaria per andare, rapidamente, verso la stazione dei treni per chi proviene o viene da S.Pio X.
Via Don Minzoni/Via San Bellino/Viale Oroboni/Via Giro
Incrocio importante per l’accesso al centro dei residente di una parte del quartiere San Bortolo.
Tutte le direzioni presentano un buon flusso circa una bici al minuto. Rilevanti risultano i due passaggi su via Giro e soprattutto su viale Oroboni, molto trafficato, e privo di spazi dedicati ai ciclisti, nonostante l’ampio spazio sulla carreggiata (le corsie ciclabili iniziano una cinquantina di metri più avanti).
Viale Marconi/Viale Porta Adige/Piazza Cervi/Via Tisi/Viale Margherita
Incrocio fondamentale per il traffico ciclistico dalla stazione dei treni alla città.
Dalle analisi emergono molti elementi:
– flussi molto sostenuti oltre due bici al minuto in ogni direzione;
– emerge come la direttrice verso viale Regina Margherita sia la predominante (poiché porta verso il centro città) ed è completamente priva di tutele per i ciclisti;
– dalle osservazioni si è notato come spesso i ciclisti preferiscano i marciapiedi alla carreggiata in promiscuità con le auto;
– da viale Regina Margherita a via Tisi, i ciclisti seguono preferibilmente delle direttrici che li tengono distanti dall’incrocio sul piazzale Cervi preferendo passare “dietro” nella viuzza che c’è a lato della pasticceria Serenella;
– la maggior parte dei ciclisti nell’attraversare l’incrocio non si serve del passaggio protetto davanti all’Hotel Cristallo e la conseguente “ciclabile” su via Tisi, ma attraversa direttamente l’incrocio andando su piazzale Cervi esponendosi quindi al traffico automobilistico;
– importante flusso verso viale Porta Adige privo completamente di corsie ciclabili. Strumenti fondamentali in un viale di questa portata (iniziano un centinaio di metri dopo);
– importante flusso che da viale Regina Margherita svolta verso viale Marconi.
Conclusioni
Il flusso di ciclisti in questi punti (escluso l’incrocio di viale Marconi) presentano dei flussi modesti rispetto a quelli più prossimi al centro città (circa la metà). Se in ambito più centrale ci sentiamo di consigliare delle pedonalizzazioni qui la logica vorrebbe almeno delle corsie ciclabili e quando possibile dei percorsi protetti. In generale sono punti dove è fondamentale una moderazione della velocità del traffico veicolare che, viaggiando numeroso e a velocità sostenuta, rende poco agevoli gli attraversamenti.
Riguardo il contesto di viale Marconi, bene l’isola ciclabile, ma non basta è necessaria una revisione complessiva degli attraversamenti ciclabili (analoga riflessione era stata fatta in occasione della analisi dei passaggi in due rotatorie importanti).