L’ASAPS ha analizzato i programmi delle maggiori coalizioni politiche cercando proposte sulla sicurezza stradale. In Italia si registrano annualmente 4.000 vittime della strada e i 300.000 feriti (un milione secondo l’ANIA se teniamo conto di tutti i risarciti dal settore assicurativo per lesioni personali ).
Sembra che ciò non sia all’attenzione della politica.
Secondo l’Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale, nessun programma ha preso in considerazione direttamente la sicurezza stradale, dimenticando che il risvolto economico dell’incidentalità (30 miliardi di euro).
Alcuni programmi toccando i temi del trasporto e della giustizia, indirettamente, affrontano anche taluni dei problemi connessi alla sicurezza stradale come la tutela degli utenti deboli della strada o la giustizia per le vittime di reati ed il diritto ad un rapido processo.
Nello specifico dei temi programmatici, solo il Movimento 5 Stelle dedica uno spazio significativo al tema dei trasporti, puntando in particolare a:
– disincentivo dell’uso dei mezzi privati motorizzati nelle aree urbane;
– sviluppo di reti di piste ciclabili protette estese a tutta l’area urbana ed extra urbana;
– istituzione dei parcheggi per le biciclette nelle aree urbane;
– introduzione di una forte tassazione per l’ingresso nei centri storici di automobili private con un solo occupante a bordo;
– potenziamento dei mezzi pubblici a uso collettivo e dei mezzi pubblici a uso individuale (car sharing) con motori elettrici alimentati da reti;
– sviluppo delle tratte ferroviarie legate al pendolarismo;
– sistema di collegamenti efficienti tra diverse forme di trasporto pubblici;
– corsie riservate per i mezzi pubblici nelle aree urbane;
– piano di mobilità per i disabili obbligatorio a livello comunale.
Tutti temi che puntando sulla mobilità sostenibile e sulla diminuzione delle auto nelle aree urbane che notoriamente sono a maggior rischio di incidenti stradali, portano sicuramente alla conseguenza positiva della riduzione di incidenti, feriti e vittime.
Interessante è anche la proposta di introdurre, sulla base delle raccomandazioni dell’OMS, a livello di Governo centrale e regionale, la valutazione dell’impatto sanitario delle politiche pubbliche, in particolare per i settori dei trasporti, dell’urbanistica, dell’ambiente. Elemento questo che potrebbe finalmente rendere evidente quanto gli incidenti stradali costino al sistema sanitario nazionale.
Fonte: ASAPS Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale
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